Pro e contro degli insegnanti che interagiscono nei laboratori

da | Apr 19, 2022 | Consulenza pedagogica

Durante lo svolgimento del format Green Tour – attività laboratoriale esterna al programma curricolare – l’insegnante è chiamato a essere compresente con l’educatore o l’educatrice presente. 

All’insegnante si lascia la decisione di assistere in modo passivo o attivo

Non c’è una richiesta predefinita o programmata in precedenza. Si chiede la sua presenza semplicemente per tutela della classe, perché l’educatrice non può conoscere le specifiche caratteristiche della classe e dei soggetti particolari (con disabilità o con problematiche comportamentali). 

Gli educatori in questi mesi hanno osservato il ruolo dell’insegnante come “tutor” all’interno del format.

Non si tratta solo di svolgere il ruolo di tutor dal punto di vista dell’insegnante

Assistere, in qualità di tutor, al Green Tour (come a qualsiasi altro laboratorio), può essere interessante e proficuo per diversi motivi:

  • conoscere la metodologia di lavoro di Scenika Lab;
  • osservare i propri studenti sotto una nuova luce e sotto diversi punti di vista;
  • partecipare liberamente a un momento previsto nel format (riscaldamento, gioco teatrale, laboratorio creativo);
  • essere coinvolto direttamente dall’educatore durante il momento del gioco legato all’“oggetto che si trasforma con la mente e la fantasia dei bambini” 

Coinvolgimento nei laboratori – PRO

Un momento importante di coinvolgimento dell’insegnante è legato al gioco trasformativo: “ricordo di un oggetto”. 

Gli viene consegnato un oggetto riciclabile, per esempio un nastro di stoffa, e gli si chiede di raccontare alla classe un ricordo di un suo vissuto che può essere legato all’oggetto in questione.

Il coinvolgimento diretto dell’insegnante rende il format condiviso emotivamente con i propri alunni. 

Ascoltare i bambini che spiegano “come l’oggetto può essere trasformato con la propria mente o riutilizzato diversamente per altri scopi”, permette all’adulto di entrare in una dimensione alternativa del pensiero, nella dimensione del pensiero divergente.

Ascoltare l’insegnante che ricorda un momento della sua vita e racconta un episodio del passato, è altrettanto un bel momento di condivisione e curiosità da parte della classe. 

L’insegnante e le interferenze nei laboratori – CONTRO

I momenti negativi rispetto alla presenza degli insegnanti in classe sono da rilevare in alcuni momenti specifici:  

  • quando interagiscono al posto dell’educatore (essi stessi spostano gli obiettivi del format in modo assolutamente involontario); 
  • se avviene uno spostamento dell’asse pedagogico di base: gli insegnanti spiegano, per esempio, l’utilità del riciclo ma dando giudizi verso comportamenti errati degli alunni;
  • nel momento in cui si necessita invece di un suo “intervento”, in aiuto dell’educatore, per affrontare le situazioni di disturbo di alcuni soggetti; se l’insegnante non interviene o comunica che non si può far nulla, l’educatore non può concentrarsi sul format.

Facciamo un esempio

Durante il momento del QUIZ teatrale animato è successo che alla domanda rivolta al gruppo “Sei abituato a fare la raccolta differenziata?” alcuni bambini si spostassero fisicamente sulla risposta “NO”. 

L’insegnante ha parlato direttamente a questi bambini di fronte al gruppo, in un primo momento mostrando stupore e in un secondo momento comunicando che “non va bene”, ecc. e trasferendo sui soggetti una forma di giudizio.

Per approfondire, ecco l’articolo che parla delle interazioni degli insegnanti efficaci nei laboratori.

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